Nel caso specifico si tratta di una filtrazione tessile con pulizia del media ad aria compressa in controcorrente, comunemente conosciuta come “JET FLOW”. Questo sistema permette la depurazione di grandi flussi d’aria caratterizzati da un’alta contaminazione di polveri.
La filtrazione avviene per effetto combinato di tre meccanismi:
• impatto inerziale: le particelle solide trascinate dal gas, a causa della loro massa, non seguono la traiettoria del gas, quando questo curva trovando un ostacolo, e vanno ad impattare sull’ostacolo stesso (prevalente per particelle > 1 μm)
• intercettazione: le particelle solide seguendo la traiettoria del gas intorno all’ostacolo si trovano a distanze inferiori al loro raggio rispetto all’ostacolo e vengono intercettate da esso (prevalente per particelle 0,2-1 μm)
• diffusione: le particelle, a causa del proprio moto browniano, urtano con le altre molecole del gas deviando dalla loro traiettoria e possono urtare l’ostacolo (prevalente per particelle < 0,2 μm)
La pulizia “JET FLOW” del sistema prevede l’immissione, all’interno di un’intera fila di maniche, di un rapido getto d’aria compressa per un periodo di tempo variabile fra 0,03 e 0,2 secondi. Il getto provoca un’onda di pressione che si trasmette velocemente fino al fondo di ogni manica. L’onda scuote il materiale filtrante provocando la frantumazione dello strato di polvere accumulata e la sua caduta in una sottostante tramoggia di raccolta. A causa dell’impulso di breve durata, la quantità d’aria compressa utilizzata è molto più piccola di quella presente nell’intera struttura, per cui non vi è la necessità di fermare l’afflusso nel sistema di aria contaminata.
Le maniche presenti nelle altre file continuano a filtrare anche l’aria che dovrebbe essere filtrata da quelle in fase ripulente.
La frequenza dello “sparo” è variabile ed è gestita da un’apposita centralina digitale (sequenziatore) posta sulla parte superiore del filtro.
Scopri tutti i nostri impianti